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XXI Forum Internazionale di Studi ‘Le Vie dei Mercanti’
World Heritage and Dwelling on Earth Ecological Transition, Design for Health, Cultural Contamination
World Heritage and Dwelling on Earth Ecological Transition, Design for Health, Cultural Contamination
25 and 26 May 2023 in Napoli, 27 May 2023 in Capri
Abitare la terra! Questo è l’obiettivo essenziale, sintetizzato dalla denominazione della conferenza, cui abbiamo continuamente teso con i Forum “Le Vie dei Mercanti” lungo gli ultimi ventuno anni. Ancora oggi, questa rimane per noi la stessa prospettiva di lavoro. Un intento da perseguire con ancor più forte convincimento e con persino maggiore efficacia, dal momento che tutti noi siamo coscienti di trovarci in uno stato di emergenza con lo scenario drammatico aperto dai cambiamenti climatici. Quindi, come agire adesso rispetto a questo imperativo globale?Per prima cosa, mi piacerebbe partire dal lavoro che abbiamo fatto in tutti i Forum annuali, dagli approfondimenti interconnessi sulla transizione ecologica, la contaminazione, il patrimonio culturale, i disastri ambientali, per ciò che concerne il loro impatto sul World Heritage. In tale modo, la preoccupazione per l’abitabilità della nostra terra ha non solo integrato capacità, esperienze, buone pratiche di ricercatori e accademici, ma ha anche creato una comunità scientifica con provenienze da ogni parte del mondo che fosse in grado di interagire in modo interdisciplinare. Ci siamo fondati sul convincimento che un’azione collaborativa richiedesse, oltre una prassi di controllo, una profonda fiducia nella capacità umana di riuscire a difendere il proprio patrimonio ereditario rigenerandolo con forte determinazione. Questa è la migliore strategia per trasmettere al futuro i beni che ci ha consegnato la storia e che noi dobbiamo difendere. Lo scopo perseguito è ovviamente non solo di quello potere agire in anticipo rispetto a un disastro ambientale, ma anche di promuovere nel nostro mondo un processo progettuale in grado di ridisegnare la relazione tra ciascun uomo e l’ambiente in cui vive. Ribadendo in ciascun Forum che “il futuro è un eterno presente”, abbiamo continuato a guardare a ciò che verrà con ottimismo, con la speranza che, cominciando sin d’ora con azioni effettive e coscienti, noi potessimo porre le basi per il mantenimento di un equilibrio globale. La recente pandemia ha mostrato come, al di là delle strategie resilienti per neutralizzare processi produttivi che si sono mostrati ostili al benessere ambientale, dovessimo ricercare una nuova omeostasi nel nostro ambiente abitabile. Solo lavorando insieme in questa direzione, potremmo efficientemente riadeguare via via le reazioni, in modo da neutralizzare persino gran parte degli impatti ambientali nella ricerca di un nuovo equilibrio. L’argomento del Forum di quest’anno invita i ricercatori a riflettere sulle buone pratiche implementate con progetti operativi, strategie o proposte progettuali. Obiettivo principale è contrastare il processo che ha portato le persone e l’ambiente in cui vivono alle condizioni inaccettabili che riusciamo fisicamente a individuare con chiarezza nel degrado territoriale e paesaggistico. Inoltre, bisogna pensare a nuove strategie per un progetto difensivo che possa realmente dimostrarsi efficace. Ma ciò che è ancora più importante, una volta resosi conto dell’urgenza della situazione, è che l’enorme responsabilità ambientale ci impone di non fare affidamento su soluzioni semplicistiche. Non c’è alcuna semplice prestazione tecnologica che da sola possa essere assunta tout court come soluzione definitivamente ottimale, ma bisogna intervenire attraverso una dinamica osmotica di conoscenze e tecnologie. Solo attraverso un processo di conoscenze continuo le persone possono misurare lo stato del loro benessere e allo stesso tempo agire come garanti della qualità terrestre. Una nozione di “misura”, fondata su una dinamica perpetua di conoscenza, può mostrarsi affidabile promuovendo nuovi modelli di sviluppo fondati su un rinnovato Umanesimo.
Prof. Carmine Gambardella, General Chair,
UNESCO Chair on Landscape, Cultural Heritage and Territorial Governance
President and CEO Benecon University Consortium
The Scientific and Organizing Committees
Abitare la terra! Dwelling on Earth! That is the essential goal, synthesized by the title of this conference, towards which we have been working with “Le vie dei Mercanti” forum over twenty-one years. It still remains today the same perspective for us. An intent to be pursued with greater commitment and providing even higher effectiveness, as we all are now aware of being in an emergency with the dramatic scenario opened by climate change. Therefore, what are we to do now with respect to this global imperative? First, I would like to start from the work we have done in every annual forum, the interconnected focus on Ecological Transition, Contamination, Legacy, Knowledge and Disaster, as regards their impact on World Heritage. In that way, the concern for the habitability of our Earth has not only integrated skills, experiences, good practices of Scholars and Academics, but has also created a scientific community from around the world for discussing such multidisciplinary topics. We had the conviction that collaborative action requires not only practices for control, but also a reliance on human ability to ever succeed in defending his patrimonial value with the strong determination to re-design our everyday places. This is the best way for transmitting to the future the values that heritage has passed on to us and we must protect. The pursued goal is obviously not only to act in advance with respect to an environmental disaster, but also to promote in our world a design process in order to re-design the relationship between each man and his living environment. Emphasizing in each forum that for us the future is as an eternal present, we have continued to look at the future with optimism, with the trust that, beginning now with effective conscious actions, we can put the basis for maintaining a global equilibrium. Recent pandemic has shown that, apart from resilient strategies for neutralizing productive processes which showed to be hostile to the environment, we need to search for a new homeostasis into our habitable environment. Working towards this direction, we could effectively adjust responses to environmental changes, in order to neutralize even most of their consequences for reaching a new equilibrium. So, the topic of this year’s forum invites researchers to reflect on good practices implemented with operative projects, design proposals or strategies. The main goal is reversing the trend which has led people and the environment in which they live to the unacceptable conditions we can physically recognize into territory and landscape decay. Then, we must think about new strategies for an adequate defensive design which can ultimately provide an efficient aid. But which is more important, once we have suddenly become aware of the urgency of the situation, the new enormous environmental responsibility requires us not to rely only on simple solutions. There is no easy technological performance to be assumed as a definitively optimal solution. Only the continuous practice of a “measure” that has been built upon continuous education process may give reliance; people, only with an adequate formation, can measure the state of their wellness and at the same time they can act as the guarantors of earth quality, for a new development model based on a renovated Humanism.
Prof. Carmine Gambardella, General Chair,
UNESCO Chair on Landscape, Cultural Heritage and Territorial Governance
President and CEO Benecon University Consortium
The Scientific and Organizing Committees